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angle-left SICUREZZA DELLE INFRASTRUTTURE ITALIANE: UN CONVEGNO PER CONFRONTARSI SU RICERCA, INNOVAZIONE E APPLICAZIONI

Giovedì, 15 Febbraio 2024

 Si chiude oggi il convegno organizzato a Genova dal Consorzio FABRE e dedicato al tema del monitoraggio e degli interventi di ispezione e classificazione dei rischi di ponti, viadotti e gallerie esistenti sulle infrastrutture italiane. Un fitto programma di dibattitti e approfondimenti su temi che sono al centro dell’attenzione della comunità di accademici, ricercatori, tecnici e professionisti e che ha visto la partecipazione anche degli esperti di ANSFISA. 

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I principali esponenti della comunità tecnico-scientifica nazionale hanno partecipato a questa lunga maratona di cinque giorni con l’obiettivo finale di scambiare conoscenze e confrontarsi sulle modalità con cui individuare e programmare le azioni più adeguate a mitigare i rischi, strutturando sempre di più una gestione delle opere infrastrutturali razionale, organizzata ed efficiente.

Memorie, relazioni e tavole rotonde, arricchite anche da alcune testimonianze su esperienze e ricerche internazionali, che si sono succedute in scaletta molto serrata sono state opportunità per approfondire molti degli argomenti più rilevanti ed attuali: tecniche e strumenti per l’esecuzione delle ispezioni, digitalizzazione e tecnologia per la raccolta dei dati e la mappatura analitica dell’esistente, sistemi di monitoraggio ed elaborazione dati che guardano all’intelligenza artificiale, metodologie di analisi multi-rischio e valutazione dello stato dell’arte e della resilienza delle rete, gestione e programmazione della manutenzione.

L’Agenzia, che ha patrocinato l’evento, ha soprattutto voluto contribuire a stimolare il dibattito sia coordinando diverse sessioni, sia portando dei lavori di ricerca scientifica sulle modalità e le tecniche con cui supportare la mitigazione dei rischi e la sicurezza delle infrastrutture viarie, stradali e ferroviarie. Le opportunità offerte dallo sviluppo anche tecnologico per governare le criticità di contesto, a partire da un esistente in gran parte progettato molti decenni fa, in un contesto in cui le condizioni di traffico non erano neanche lontanamente paragonabili alla situazione attuale e le conoscenze e la strumentazione tecnica non era sofisticata e performante come quella oggi potenzialmente disponibile. A questo dato di base si sommano i fenomeni legati all’orografia del Paese, agli eventi climatici estremi, al rischio sismico ed idrogeologico diffuso su tutto il territorio nazionale e a numerosi altri aspetti problematici che possono minacciare e danneggiare le infrastrutture.

I contributi scientifici presentati da ANSFISA, caratterizzati da approcci sia teorici che sperimentali, hanno spaziato su diversi fronti come ad esempio l’attività di supervisione del sistema, l’analisi degli elementi contestuali che vanno considerati nell’architettura dei Sistema di Gestione della Sicurezza, il settaggio e l’implementazione di un metodo ispettivo innovativo agile e facilmente adottabile che sia capace di produrre sintesi confrontabili e classificabili, l’uso di strumentazione tecnologica come i droni, le applicazioni digitali per analizzare i dati delle opere esistenti e verificare il livello di compliance alle norme.