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angle-left FERROVIE: NEL 2022 LIVELLI DI SICUREZZA IN LINEA CON GLI ULTIMI 10 ANNI

Martedì, 10 Ottobre 2023

 Sono oltre 18.000 km di rete su cui circolano 9.000 treni al giorno, 3 milioni in un anno, e su cui, nel 2022, si sono registrati 107 incidenti. un valore in linea con quello degli ultimi 10 anni quello che emerge nella Relazione Annuale sulla Sicurezza delle Ferrovie compilata da ANSFISA, che ha raccolto ed elaborato i dati delle linee nazionali e di quelle regionali interconnesse. La maggior parte degli incidenti non sono direttamente riferibili a problemi di movimentazione e circolazione ma sono causati dalla presenza impropria di persone o veicoli stradali sui binari. 

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È stata pubblicata la Relazione Annuale sulla Sicurezza delle Ferrovie Interconnesse per l’anno 2022. Si tratta di un report tecnico dettagliato che ogni anno ANSFISA compila dopo aver raccolto ed esaminato gli eventi incidentali registrati sulla rete e che dà conto anche dell’attività normativa, autorizzativa e di supervisione messa in campo sia per allineare le disposizioni alla normativa comunitaria sia per contribuire a perseguire, come indicato dalla norma, il mantenimento e, se praticabile, il costante miglioramento dei livelli di sicurezza ferroviaria, dando la priorità alle attività di prevenzione e di mitigazione dei rischi.

I dati analizzati riguardano una rete di più di 18.000 km complessivi su cui operano 12 differenti gestori dell’infrastruttura, e sulla quale circolano oltre 70 imprese ferroviarie merci e passeggeri provenienti da vari Paesi dell’Europa. I volumi di circolazione complessiva si attestano ad un totale di oltre 9.000 treni al giorno, circa 3 milioni di treni all’anno.

Nel 2022 si sono registrati 107 incidenti significativi, cioè eventi in cui si sono registrati morti o feriti o danni ingenti al materiale o interruzioni prolungate del servizio, un valore che, rapportato con i volumi di traffico, risulta in linea con il valore medio degli ultimi 5 e 10 anni. L’andamento complessivo nel medio o lungo periodo è infatti un riferimento temporale più equilibrato per misurare l’incidentalità ferroviaria rispetto al singolo anno, viste la tipologia di eventi indagati e le possibili relative conseguenze. In Italia negli ultimi anni, i dati relativi all’incidentalità hanno sempre evidenziato l’allineamento con gli obiettivi di riferimento stabiliti a livello europeo.

La causa principale di incidentalità si determina per l’occorrere di variabili esogene alla movimentazione dei treni in senso stretto ed è, infatti, riferibile alla presenza indebita di pedoni e di veicoli stradali sui binari, che insieme rappresentano l’82% della casistica. Segue l’errata esecuzione di procedure in esercizio e manovra che ammonta al 7% dei casi, poi le altre cause rappresentano percentuali molto esigue.

Nella Relazione sono individuate anche le principali aree di miglioramento per gli operatori ferroviari: si focalizza l’attenzione sull’analisi del fattore umano, sullo sviluppo di una positiva Cultura della sicurezza che favorisca un clima di reciproca fiducia e collaborazione, e il monitoraggio, da parte degli operatori, della corretta applicazione e dell’efficacia di quanto previsto nei Sistemi di Gestione della Sicurezza.

A livello operativo, vengono indicati come punti di attenzione, su cui sono attivabili alcune misure di mitigazione, la gestione delle eventualità connesse all’attraversamento indebito della sede ferroviaria da parte di pedoni, il piano di soppressione e di upgrade tecnologico dei passaggi a livello, l’adeguamento di alcune linee regionali ai migliori standard nazionali, la massimizzazione dell’efficacia dei processi di manutenzione.

La Relazione, oltre ad essere inviata alle autorità nazionali, viene trasmessa all’ERA - European Railway Agency - e rappresenta un utile strumento di lavoro per indirizzare gli sforzi di regolamentazione, sostegno e supervisione degli Operatori ferroviari che ANSFISA ha nella sua mission e che è impegnata a svolgere con capillarità su tutto il territorio. Per questo sono attive sinergie con altri soggetti che si occupano di sicurezza ferroviaria come ad esempio la Polfer, il Dipartimento dei vigili del fuoco, università e CNR, con cui si stanno affrontando le tematiche di sicurezza relativi all’utilizzo, in via sperimentale, dell’idrogeno nella propulsione dei treni in Italia.