angle-left LA RELAZIONE SULLA SICUREZZA DELLE FERROVIE INTERCONNESSE: ANNO 2022

Nella Relazione che viene compilata ogni anno sono illustrate le attività svolte da ANSFISA nel settore della sicurezza ferroviaria. Il documento fornisce quindi un quadro completo delle evoluzioni che si verificano nel settore sia a livello normativo, sul piano nazionale e soprattutto europeo, sia per ciò che concerne le autorizzazioni dei gestori dell’infrastruttura e delle imprese di trasporto ma anche dei singoli sottosistemi ferroviari come ad esempio l’infrastruttura e il materiale rotabile; sia per le attività di supervisione, ispezioni e audit. La relazione contiene, inoltre, informazioni circa i dati di incidentalità e delle principali cause che si registrano alla base di incidenti o inconvenienti che si verificano nella sede ferroviaria.

L’AMBITO DI RIFERIMENTO

Il documento riguarda le attività e i dati che si registrano su una rete di circa 18.000 km complessivi, su cui insistono oltre 5.000 passaggi a livello e 20.000 tra viadotti, gallerie e altre opere d’arte.  Si tratta delle linee gestite da RFI, il gestore della rete nazionale, e delle ferrovie regionali a queste interconnesse: in tutto 12 differenti gestori dell’infrastruttura sulla quale circolano oltre 70 imprese ferroviarie merci e passeggeri provenienti da vari Paesi dell’Europa, con un totale di oltre 9.000 treni al giorno e circa 3 milioni di treni all’anno. I dati di traffico e di incidentalità riportati nel presente documento sono stati forniti dagli Operatori ferroviari

GLI INCIDENTI NEL 2022: CAUSE E CONSEGUENZE

Sono 107 gli incidenti significativi che si sono registrati nell’anno 2022, cioè eventi in cui si sono registrati morti o feriti o danni ingenti al materiale o interruzioni prolungate del servizio. Il valore, rapportato con i volumi di traffico, risulta in linea con il valore medio degli ultimi 5 e 10 anni, un valore quello dell’andamento complessivo nel medio-lungo periodo più significativo a cui fare riferimento, piuttosto che al singolo anno, viste la tipologia di eventi indagati e le possibili relative conseguenze. Il trasporto ferroviario è infatti caratterizzato da grandi masse in movimento e da grandi quantità di merci o di passeggeri trasportate su ogni treno. Queste caratteristiche, tutte positive ai fini dell’efficienza di questa modalità di trasporto, fanno però sì che nel caso anche di un solo incidente si possano avere conseguenze molto gravi. Ecco perché è fondamentale guardare all’andamento dei dati negli anni per poter valutare il sistema nel suo complesso. In Italia negli ultimi anni, i dati relativi all’incidentalità hanno sempre evidenziato l’allineamento con gli obiettivi di riferimento stabiliti a livello europeo.

Gli incidenti significativi hanno riguardato, in gran parte, le indebite presenze di pedoni: 79 incidenti, pari a circa il 75% del totale. Seguono poi le indebite presenze di veicoli stradali che hanno causato 8 incidenti, pari a circa il 7%. In entrambi i casi si sta quindi parlando di eventi determinati da fattori esterni che interagiscono con la sede ferroviaria ma che non sono direttamente riconducibili alla movimentazione dei treni in senso stretto. Ci sono poi i contesti manutentivi e i cantieri che pesano per circa il 7%, così come l’errata esecuzione di procedure in esercizio e manovra. Il residuale è ascrivibile ad altre varie cause, fra cui le indebite salite e discese dal treno, il dissesto idrogeologico e via dicendo. Per quanto riguarda i decessi, nel 2022 se sono registrati 69 che, in grande parte, si sono verificati a causa dell’indebita presenza nella sede ferroviaria di pedoni, in 61 casi, pari a circa il 90%, o di veicoli stradali che hanno determinato 3 decessi. Altri 3 sono stati registrati per le indebite salite/discese. Nei contesti manutentivi e in attività di cantiere sono 2 i decessi registrati. In conclusione, gli incidenti significativi più spiccatamente di carattere ferroviario, collisioni e deragliamenti di treni, non hanno causato nessun decesso.

LE AREE DI MIGLIORAMENTO A LIVELLO ORGANIZZATIVO E OPERATIVO

Nelle premesse della Relazione sono anche indicate le principali aree di miglioramento per gli operatori ferroviari. Per consolidare i risultati ottenuti e potenziarli è necessario infatti perseguire la costante applicazione di un approccio orientato al miglioramento continuo del sistema. Si esorta quindi a tenere nella massima considerazione l’analisi del fattore umano nelle procedure e nelle attività di sicurezza anche attraverso il commitment del management e la valorizzazione delle soft skills del personale. Altro punto fondamentale è lo sviluppo di una positiva Cultura della sicurezza (Just Culture) che può favorire un clima di reciproca fiducia e collaborazione e quindi anche l’emersione e l’analisi di errori commessi sia pure senza particolari conseguenze, ma utili a sostenere l’apprendimento condiviso e il miglioramento complessivo del sistema. Infine, c’è il monitoraggio, da parte degli operatori, della corretta applicazione e dell’efficacia di quanto previsto nei Sistemi di Gestione della Sicurezza che può essere coadiuvato anche da sistemi tecnologici di diagnostica predittiva e dinamica.

Particolare rilevanza, a livello operativo, occorre invece dedicare alla gestione dei rischi connessi all’indebito attraversamento da parte di pedoni della sede ferroviaria, al piano di soppressione e di upgrade tecnologico dei passaggi a livello, all’adeguamento di alcune linee regionali ai migliori standard nazionali. Su tutte queste aree ANSFISA propone nella Relazione una serie di misure di mitigazione per ridurre i rischi e migliorare le performance.

LE ATTIVITA’ SVOLTE DALL’AGENZIA NEL SETTORE FERROVIARIO IN SINTESI

A livello di normativa ANSFISA ha emanato note con impatto normativo, revisioni di Linee Guida e revisioni della Regolamentazione in materia di sicurezza della circolazione ferroviaria.

Per quanto riguarda la supervisione, nel 2022 sono state oggetto di supervisione 44 organizzazioni di cui 9 Gestori infrastruttura e 35 Imprese ferroviarie.

In base alla tipologia di intervento, si possono contare:

  • 76 interventi di audit e follow up con particolare riguardo a:
    • Valutazione dei piani di risoluzione delle non conformità
    • Integrazione del fattore umano e organizzativo e della cultura della sicurezza nei processi del sistema di gestione della sicurezza
  • 26 treni merci ispezionati da remoto con verifica di 593 elementi tra veicoli e operatività del personale con mansioni di sicurezza
  • 981 treni ispezionati sul campo a campione per un totale di 8.167 elementi verificati.

 

Infine, a livello di Autorizzazioni e certificazioni di sicurezza, nel corso del 2022 ANSFISA ha rilasciato 4 certificati di sicurezza unici, 8 pareri a ERA per il rilascio di certificati unici con area di esercizio Italia e 6 pareri per l’accesso alle stazioni di confine. Al 31/12/2022 le Imprese ferroviarie in possesso di un certificato di Sicurezza erano 43. Lato autorizzazioni di sicurezza nel 2022 sono state rilasciate 3 estensioni temporali di autorizzazioni di sicurezza e 1 nuova autorizzazione di Sicurezza. Sono stati 259 i veicoli complessivamente immessi sul mercato e 86 i provvedimenti di autorizzazione di sottosistemi strutturali fissi e applicazioni generiche del segnalamento.

LE ALTRE INIZIATIVE PER SUPPORTARE LO SVILUPPO E IL MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA

Terminata l’emergenza covid, che ha pesantemente influenzato sia i traffici ferroviari che le attività dell’Agenzia, il 2022 è stato caratterizzato dalla completa ripresa dell’operatività e delle attività svolte sul campo che si affiancano alle ispezioni e agli audit, svolti anche da remoto. Nel 2022, inoltre, sono state mantenute e rafforzate le varie forme di interazione e di collaborazione con le altre istituzioni che a vario titolo hanno compiti in materia di sicurezza delle ferrovie tra cui, certamente, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, la Polfer, il Dipartimento dei vigili del fuoco, nonché con gli organismi che si occupano di studi e ricerca nel settore, tra cui varie università e il CNR con il quale, in particolare, sono stati affrontati i primi aspetti di sicurezza relativi all’utilizzo, in via sperimentale, dell’idrogeno nella propulsione dei treni in Italia.

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