angle-left SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA PER STRADE GESTITE DA ENTI LOCALI: LAVORI IN CORSO

E' stata avviata lo scorso luglio una vera e propria operazione di divulgazione e coinvolgimento che ANSFISA ha voluto dedicare agli Enti locali, proprietari e gestori delle infrastrutture, per sollecitare la realizzazione di un percorso di miglioramento ed evoluzione gestionale verso la definizione di Sistemi di Gestione della Sicurezza. Partendo dal censimento completo delle opere esistenti sul territorio, e dal loro stato manutentivo, che rappresenta il primo fondamentale strumento per avere una conoscenza puntuale e aggiornata della situazione, ciascun gestore potrà infatti costruire un sistema di gestione generale. Un metodo strutturato, quindi, da cui far discendere la programmazione e l’attuazione delle attività di manutenzione, valutazione e mitigazione dei rischi, occupandosi di sicurezza non solo in modo prescrittivo ed in risposta a specifici eventi, ma con un approccio proattivo e di monitoraggio e continuo.

L’AVVIO DEL PERCORSO 

Dopo una lettera che a luglio è stata diffusa ai rappresentati di Regioni, Province e Comuni per invitarli a partecipare a questo lavoro condiviso, anche contribuendo ad individuare le criticità e le principali problematiche del territorio, sono stati aperti i tavoli tecnici con ANCI e UPI. allo scopo di creare e alimentare un canale di dialogo e scambio sistematico per delineare insieme i percorsi necessari all’applicazione concreta e sostenibile di dei Sistemi di Gestione della Sicurezza.

Sul tavolo anche l’ipotesi di organizzare tavoli congiunti tra gli Enti comunali, le Province e le Regioni, in un’ottica di sviluppare sempre maggiori sinergie e collaborazioni operative.

Nel corso del secondo semestre del 2023 si sono già tenuti due incontri per allineare le esigenze e mettere a fuoco i contenuti principali oggetto di discussione. La prossima riunione, la prima del 2024, si terrà nella seconda metà di gennaio e sarà occasione di fare un punto sul livello di completezza del censimento delle opere e per approfondire ulteriormente anche questioni specifiche sul territorio.

L’OBIETTIVO DELL’INIZIATIVA

Sono sostanzialmente due le direttrici su cui ANSFISA lavora per contribuire al miglioramento complessivo dello stato e dei livelli di sicurezza delle infrastrutture su tutto il territorio nazionale: Da una parte si occupa di controllare e verificare che siano rispettati i requisiti previsti dalla legge attraverso ispezioni e audit a programma e a campione, dall’altra svolge un’attività di promozione e divulgazione degli standard di sicurezza e delle best practices che meglio ne garantiscono l’evoluzione e lo sviluppo. Compito dell’Agenzia è quindi quello di controllare non solo il prodotto, il singolo tratto di strada o l’opera d’arte, un’azione puntuale certamente utile e prevista ma che comunque non potrebbe avere comunque la capillarità richiesta per una supervisione totale e continua. Il focus è piuttosto sul processo complessivo: lo sforzo è quello di promuovere una visione di sistema che solleciti gestori e operatori a definire le modalità per la certificazione e il controllo dei Sistemi di Gestione della Sicurezza, tendendo quindi a sviluppare un approccio al monitoraggio costante e sistemico, proattivo e dinamico.

L’ESTENSIONE DELLA RETE E LE COMPETENZE

Su un totale di oltre 840 000 km di rete stradale, sono solo poco più di 35.000 km quelli di autostrade

e strade statali, circa il 4%. La maggior parte, intorno all’80%, è in gestione ai Comuni, si contano infatti 7.904 gestori in quest’ambito. Poi ci sono i 123 gestori di strade provinciali, regionali e di città metropolitane che gestiscono il 16% della rete. Il resto è affidato ad ANAS o ai concessionari autostradali.

Il codice della strada stabilisce che gli enti proprietari di tratti di rete, allo scopo di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione, provvedono alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché' delle attrezzature, impianti e servizi. Provvedono anche al controllo tecnico dell'efficienza delle strade; alla apposizione e manutenzione della segnaletica prescritta. In termini generali quindi la responsabilità diretta della sicurezza delle infrastrutture è in capo agli enti gestori che se ne devono occupare a 360°.

All’Agenzia spetta il compito di promuovere e assicurare la vigilanza sulle condizioni di sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali. Questa operazione di coinvolgimento degli enti locali che l’Agenzia sta portando avanti, grazie anche al fondamentale contributo che ANCI e UPI come aggregatori della rappresentanza del territorio, si inserisce in questo ruolo di sollecito e supporto ad adottare efficaci sistemi di monitoraggio e controllo. L’obiettivo è quello d accompagnare i gestori, soprattutto quelli più piccoli e con minore disponibilità di risorse tecniche, nelle attività da prevedere e da realizzare, non solo per rispondere alle prescrizioni di legge ma anche per risolvere problematiche complesse e per organizzare Sistemi di Gestione della Sicurezza efficaci ed efficienti.

LE LINEE GUIDA E LE PROSSIME SCADENZE

Tra gli argomenti affrontati nei momenti di confronto che ci sono stati finora, una riflessione specifica è stata dedicata al ruolo svolto dalle Linee Guida e dai vari strumenti normativi vigenti. In particolare ci si è soffermati sulle Linee Guida Ponti che illustrano una procedura per la gestione della sicurezza dei ponti esistenti, ai fini di prevenire livelli inadeguati di danno, rendendo accettabile il rischio. La procedura descritta nelle Linee Guida è composta da tre parti: censimento, classificazione del rischio, verifica della sicurezza e sorveglianza e monitoraggio dei ponti e dei viadotti esistenti.

Il censimento dei ponti, il primo step, consiste nel catalogare tutte le opere presenti sul territorio, al fine di conoscere il numero di strutture da gestire e le loro caratteristiche principali, sia in relazione a geometria ed elementi strutturali, sia relativamente al tratto di rete stradale in cui sono inserite. Questo consentirà di creare un database dei ponti italiani, finalizzato a catalogare il vasto patrimonio infrastrutturale esistente e a suddividere i ponti in macro-classi, individuando così un ordine di priorità utile a programmare le ispezioni visive e avviare le attività previste dal livello successive inerente alla classificazione del rischio.

Il completamento del censimento è previsto entro il 31 dicembre 2023 per Regioni, Province e Città metropolitane, mentre per i Comuni la scadenza è fissata per il 30 giugno 2024.

Si è parlato inoltre anche di altri riferimenti procedurali che pur non costituendo oggi un obbligo di legge per gli Enti Locali rappresentano comunque un utile riferimento tecnico per organizzare monitoraggio e gestione come le Linee Guida Gallerie e le Linee Guida sui Trasporti in condizioni di eccezionalità. La stessa ANSFISA ha emanato delle LINEE GUIDA per i Sistemi di Gestione della Sicurezza che costituiscono un modello fondamentale per i gestori relativamente ai requisiti del proprio sistema di gestione della sicurezza. In un unico documento di riferimento sono infatti concentrate informazioni, regole e procedure per costruire un sistema di gestione tenendo conto delle peculiarità che ogni infrastruttura possiede e dell’organizzazione che i gestori devono mettere in campo. Si auspica che queste linee guida possano diventare un riferimento sicuro, di facile consultazione e di immediata fruibilità per chi si trova ad operare quotidianamente nel settore confrontandosi con disposizioni normative complesse, articolate e non sempre uniformi.

LE CRITICITA’ PIU’ SEGNALATE

Già dai primi confronti con ANCI E UPI, che rappresentano per ANSFISA una grande opportunità per veicolare un valido canale anche per raccogliere le istanze più sentite dal territorio sono emerse le problematiche più diffuse e condivise. Ad esempio è stata evidenziata la mancanza di risorse economiche a disposizione, anche a causa dei vincoli finanziari esistenti, la carenza di personale tecnico e quindi la necessità di esternalizzare le attività di censimento e classificazione delle opere. Oppure da parte delle Province è, ad esempio, emersa la difficoltà di programmare gli interventi di manutenzione sui ponti per mancanza di viabilità alternativa; o la difficoltà di recuperare i progetti originari, o la lentezza dei procedimenti autorizzativi per effettuare interventi di manutenzione.

Per i prossimi incontri ANSFISA ha richiesto di continuare a registrare le istanze dagli associati, completando un’analisi puntuale delle singole situazioni, e magari individuando criticità specifiche su opere d’arte o tratte stradali che possano richiedere una attivazione urgente di un confronto specifico volto alla risoluzione della problematica.