angle-left 2012-2022: I PRIMI 10 ANNI DI AUTORIZZAZIONI SUI BINARI

Sono passati dieci anni dal rilascio della prima Autorizzazione di Messa In Servizio (AMIS) da parte dell’allora ANSF (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie) per il sottosistema ENERGIA per il passante AV/AC di Bologna, rilasciata a RFI SpA il 14 giugno 2012. Queste autorizzazioni vengono rilasciate dall’Agenzia ai gestori per avviare una nuova linea ferroviaria o una parte del sistema rinnovato.

Il contesto legislativo europeo era quello del secondo pacchetto ferroviario (2004), che aveva portato alla costituzione in ogni Stato Membro dell’UE di un’Autorità Nazionale di Sicurezza per le Ferrovie, un ente terzo rispetto alle imprese ferroviarie e ai gestori dell’infrastruttura. In Italia quest’Autorità (ANSF) nasce nel 2007 e diventa operativa tra il 2008 e il 2010 con l’assunzione definitiva di tutto il personale solo a ottobre 2012.

Nel giugno 2012 dunque ANSF esisteva ed era operativa, ma non tutte le procedure dei processi autorizzativi erano state scritte. In particolare, mancavano le Linee Guida per l’Autorizzazione alla Messa In Servizio, anche se, essendo già in vigore il Dlgs 191 del 2010 (recepimento della Direttiva Ue sull’interoperabilità ferroviaria), ANSF svolgeva i compiti che le erano stati affidati dallo stesso decreto, tra i quali, appunto, la messa in servizio dei veicoli e dei sottosistemi di terra. La prima AMIS fu quindi emanata in assenza di Linee Guida che arrivarono, nella prima versione, nell’agosto del 2013.

Da allora, molte AMIS sono state rilasciate e alcune revisioni sono state apportate alle Linee Guida, uno strumento applicativo importante soprattutto per seguire i cambiamenti del quadro normativo (4° pacchetto ferroviario, processo di revisione delle STI e altro).

Alla luce di tali cambiamenti e grazie all’acquisizione di maggior consapevolezza da parte degli operatori, ANSFISA ha deciso di procedere a una revisione significativa delle “Linee Guida per il rilascio delle autorizzazioni relative a veicoli, tipi di veicolo, sottosistemi strutturali e applicazioni generiche” avviando una procedura di consultazione e presentando le principali novità in una videoconferenza che si è tenuta in collaborazione con il CIFI. All’evento hanno partecipato dirigenti e professionisti del Settore Standard Tecnici di Ansfisa che hanno lavorato alla revisione, rappresentanti dell’Agenzia Europea (ERA), esponenti del gestore dell’infrastruttura nazionale, delle ferrovie regionali interconnesse e delle ferrovie isolate. Circa 800 persone hanno seguito il dibattito online.

Nella sua introduzione Pier Luigi Giovanni Navone, Dirigente Generale per la Sicurezza delle Ferrovie di ANSFISA, ha sottolineato la forte esigenza di snellimento delle procedure di fronte alla sfida degli investimenti infrastrutturali previsti dal PNRR. Questi, infatti, chiameranno direttamente in causa l’Agenzia dal punto di vista degli iter autorizzativi con un grosso sforzo in termini quantitativi e qualitativi.

Anche l’ERA guarda con interesse i cambiamenti che ANSFISA intende introdurre apprezzando lo sforzo di armonizzazione e di chiarezza che va nella direzione di quella uniformità tecnica di interfacce, sistemi e sottosistemi che è alla base dell’interoperabilità ferroviaria in Europa. A questo proposito, Pio Guido, Responsabile del Dipartimento “Railway System” dell’Agenzia Europea ha illustrato dettagliatamente il lavoro di revisione delle Specifiche Tecniche di interoperabilità (STI) che l’ERA sta portando avanti e a cui l’Italia ha dato un forte contributo con la partecipazione ai Topical working groups e alle Change Requests (proposte di modifica valutate durante il processo di revisione). Un tale lavoro di revisione normativa, che è ormai al suo step finale, contribuisce senz’altro alla chiarezza dei requisiti di riferimento per l’attività autorizzativa.

Il PNRR come sfida per il sistema ferroviario del paese

Come ha indicato Alessandro Laschi, Capo Settore Standard Tecnici della Direzione Generale per la Sicurezza delle Ferrovie di ANSFISA, gli obblighi del PNRR impongono di evitare rallentamenti e consentire dinamicità all’intero processo di autorizzazione alla messa in servizio. Si prevede infatti un numero di procedimenti pari a circa 1550 nei prossimi cinque anni (entro il 2026) di cui 460 AMIS che, paragonati ai 700 procedimenti autorizzativi complessivamente rilasciati negli ultimi sei anni, fanno capire l’entità della sfida per un futuro che ha già un piede nel presente, visto che il lavoro non si è mai fermato. Già da tempo infatti è in atto con i gestori ferroviari un’attività di pianificazione con step intermedi di verifica e impegno reciproco a ridurre al minimo i disallineamenti rispetto ai progressi programmati. Visti i numeri del futuro, questo lavoro di pianificazione non potrà che risultare cruciale anche per individuare le risorse necessarie e in questo senso ANSFISA ha già messo in campo meccanismi di reclutamento per rinforzare le unità del personale tecnico impiegato nelle autorizzazioni dei sottosistemi di impianti fissi che sono passate da 10 a 18 nel giro di un anno.

Come si vede nel grafico sottostante, dopo una fase di sviluppo per numerosità di interventi fino al 2017, si assiste a una successiva fase di consolidamento tra il 2018 e 2019 e negli anni della pandemia. Attualmente le aspettative sono di una crescita che confermi però l’alleggerimento del processo sia per ANSFISA che per gli operatori mediante, per esempio, il superamento di alcuni passaggi intermedi nell’iter autorizzativo come l’impegno preliminare (Nulla Osta allo Sviluppo - NOS/Decisioni) e la richiesta di decisione sulla necessità o meno di avvio del procedimento di AMIS, arrivando direttamente alla fase autorizzativa del sottosistema. In sostanza, il sistema si dimostra maturo per una compressione dei tempi e delle procedure che portino a uno snellimento complessivo “garantendo un contributo fattivo al processo di liberalizzazione ferroviaria. Naturalmente, semplificazione non vuol dire deregulation o banalizzazione delle regole, soprattutto quando si parla di sicurezza” - ha sottolineato Alessandro Laschi.

NOS= Nulla Osta allo Sviluppo

Un’azione concreta attraverso le modifiche alle Linee Guida

Nel suo excursus storico-tecnico, Luigi Tatarelli, Capo dell’Ufficio Analisi tecnica Veicoli, ha motivato la forte spinta al cambiamento che viene da numerosi fattori, quali il consolidamento del quadro normativo, l’assestamento di un set di rifermento robusto, l’avanzamento qualitativo nella dialettica tra ANSFISA e i richiedenti, la fiducia reciproca che in un sistema complesso risiede nel ruolo chiaro dei vari attori.

Tutto questo ci consente di mettere in atto cambiamenti necessari senza abbassare la guardia sulla sicurezza ma facendo ancora più chiarezza nei processi anche in vista della sfida del PNRR .

Le novità

Nei successivi interventi, Alessandro Lippi (Professionista – Ufficio Standard tecnici dei sottosistemi strutturali Comando Controllo e Segnalamento) e Christian Lusi (Capo Ufficio – Standard tecnici dei sottosistemi strutturali Comando Controllo e Segnalamento) hanno illustrato le varie forme di semplificazione dei procedimenti e i possibili benefici sullo snellimento e sulla velocizzazione dei processi che potrebbero tradursi in una riduzione tangibile in termini di mesi occorrenti per arrivare al rilascio dell’autorizzazione.

Strategico anche il ruolo degli organismi di valutazione della conformità e certificazione dei sottosistemi ferroviari le cui funzioni, ridisegnate con il 4° pacchetto, sono ancora più chiaramente delineate nel contesto delle nuove linee guida, come ha illustrato Eleonora Piovesana (Professionista – Ufficio Ricerca e Sviluppo) che ha anche richiamato i principi di indipendenza, imparzialità e competenza che devono essere garantiti da tutti gli organismi di parte terza.

L’attività di valutazione della conformità di parte terza fornisce infatti la garanzia che il sistema esaminato possa raggiungere in sicurezza gli obiettivi previsti assicurando una sostanziale equivalenza delle attività svolte per le ispezioni, le verifiche, le prove e quanto altro necessario per rilasciare le certificazioni previste dalla normativa.

Gli interventi dei gestori dell’infrastruttura

Anche secondo Paola Firmi, Direttore della Direzione Tecnica di RFI “a distanza di dieci anni, il processo di AMIS ha raggiunto un elevato grado di maturità con una gestione virtuosa e ben regolata delle procedure che risponde efficacemente alle esigenze del mercato. In questo contesto RFI non ha mai smesso di fornire il suo contributo anche nel lavoro di normazione negli organismi internazionali e considera essenziale il rapporto con ANSFISA e con il MIMS per fare sistema e sostenere determinate posizioni”.

Per quanto riguarda più specificamente l’AMIS, RFI sottolinea, da parte sua, “lo sforzo di rendere il processo sempre più sostenibile e, nell’ottica di quella responsabilità richiamata da ANSFISA, ha lavorato alla definizione di quei criteri di non importanza che consentono di procedere alla messa in servizio senza il coinvolgimento dell’Agenzia, assumendosene la responsabilità”.

Da parte delle ferrovie regionali giunge sì il plauso alle nuove linee guida con la richiesta ad ANSFISA di considerare l’impegno profuso dalle stesse all’alba del decreto 112/2015, quando sono dovute passare, da un sistema prescrittivo a uno proattivo e conseguentemente chiamate alla responsabilità sul proprio sistema di gestione della sicurezza. “Sia in termini organizzativi che in termini di investimento – ha assicurato Massimo Nitti di ASSTRA - l’impegno perdura e richiede la necessità di dotarsi di figure professionali competenti”.

Il consorzio Asstra Rail, rappresentato da Daniele Corti, infine, ha parlato in rappresentanza delle reti funzionalmente isolate, giudicando positivamente il processo di revisione, benchè manifestando le difficoltà negli adeguamenti infrastrutturali e la necessità di continuare a dialogare con ANSFISA su una possibile revisione del Decreto n. 1/2019 contenente norme tecniche e standard di sicurezza applicabili alle reti funzionalmente isolate.

 

I materiali della videoconferenza sono reperibili sulla piattaforma del CIFI: https://www.ferrovie.academy/convegni/ferrovie-italiane-linee-guida-amis/